Stima del danno risarcibile
Stima del danno risarcibile
Oltre il tasso di sconto: la forza dell’analisi fondamentale nella valutazione del danno
Abbiamo recentemente affiancato un collega nell’ambito di una controversia giudiziaria, occupandoci – con i nostri Michele Zampieri e Giovanni Pernigo – della stima del danno subito da una società a seguito di un inadempimento contrattuale.
La nostra attività è iniziata con l’analisi dell’evento dannoso e la mappatura degli effetti da esso prodotti, così da isolare quelli riconducibili causalmente all’inadempimento, nel rispetto del nesso di causa-effetto e della prevedibilità del danno.
A partire da questa base informativa, abbiamo implementato l’analisi differenziale, confrontando i risultati attesi in assenza dell’evento con quelli effettivamente conseguiti.
In tal modo, siamo riusciti a evidenziare che i flussi economici differenziali prospettati da parte attrice risultavano sovrastimati rispetto a quanto emerso da una valutazione più rigorosa ed economicamente sostenibile.
I flussi differenziali, relativi a un orizzonte temporale pluriennale, sono stati successivamente attualizzati alla data dell’inadempimento, utilizzando un tasso coerente con il profilo di rischio dell’attività, determinato secondo il CAPM (Capital Asset Pricing Model).
In questo caso specifico, l’utilità del nostro contributo non è derivata tanto dalla determinazione del tasso di sconto (pur fatta con rigore), quanto dalla qualità e robustezza dell’analisi findamentale svolta per stimare i flussi di cassa potenzialmente generabili in assenza del danno.
Questo approccio ha permesso di fornire una quantificazione del danno risarbile più solida, equilibrata e verificabile, rivelatasi uno strumento utile per la strategia processuale adottata.
In Revidere, crediamo che la combinazione di rigore metodologico e capacità interpretativa rappresenti il valore aggiunto nella valutazione economica dei danni.
#businessvaluation #litigationsupport #risarcimentodanni #revidere #forensicservice
Oltre il tasso di sconto: la forza dell’analisi fondamentale nella valutazione del danno
Abbiamo recentemente affiancato un collega nell’ambito di una controversia giudiziaria, occupandoci – con i nostri Michele Zampieri e Giovanni Pernigo – della stima del danno subito da una società a seguito di un inadempimento contrattuale.
La nostra attività è iniziata con l’analisi dell’evento dannoso e la mappatura degli effetti da esso prodotti, così da isolare quelli riconducibili causalmente all’inadempimento, nel rispetto del nesso di causa-effetto e della prevedibilità del danno.
A partire da questa base informativa, abbiamo implementato l’analisi differenziale, confrontando i risultati attesi in assenza dell’evento con quelli effettivamente conseguiti.
In tal modo, siamo riusciti a evidenziare che i flussi economici differenziali prospettati da parte attrice risultavano sovrastimati rispetto a quanto emerso da una valutazione più rigorosa ed economicamente sostenibile.
I flussi differenziali, relativi a un orizzonte temporale pluriennale, sono stati successivamente attualizzati alla data dell’inadempimento, utilizzando un tasso coerente con il profilo di rischio dell’attività, determinato secondo il CAPM (Capital Asset Pricing Model).
In questo caso specifico, l’utilità del nostro contributo non è derivata tanto dalla determinazione del tasso di sconto (pur fatta con rigore), quanto dalla qualità e robustezza dell’analisi findamentale svolta per stimare i flussi di cassa potenzialmente generabili in assenza del danno.
Questo approccio ha permesso di fornire una quantificazione del danno risarbile più solida, equilibrata e verificabile, rivelatasi uno strumento utile per la strategia processuale adottata.
In Revidere, crediamo che la combinazione di rigore metodologico e capacità interpretativa rappresenti il valore aggiunto nella valutazione economica dei danni.
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